Ultimamente molte persone mi dicono che stanno attraversando periodi duri e spesso gli rispondo che è proprio questo momento storico che è intenso (ovviamente lo dico per sentito dire).
Però è vero che tante incertezze vengono a galla, tante credenze vacillano e tanti eventi si susseguono con una velocità mai vista prima. La società sembra sempre più frenetica e il dare di matto è sempre più dietro l’angolo.
Fortunatamente in questo bailamme vi sono persone come me che sono così brave, sane e in pace che forse un po’ di speranza per l’umana stirpe in fondo in fondo ve ne è.
Fatta eccezione per quella volta in cui una singola maglietta color “blu tenebra”, messa in lavatrice, ha conferito a tutti i miei preziosi capi bianchi un’ibrida tonalità violacea, li non sono rimasto poi così tanto Santo…
Fatta eccezione anche per quella volta in cui appena uscito dalla concessionaria con la macchina nuova squarciai la gomma anteriore destra centrando una buca.
Ora che ci penso non rimasi poi così tanto Santo neanche quando poco tempo fa il gatto mi saltò sul portatile rompendolo.
Non vorrei con queste eccezioni deludere le aspettative di chi mi aveva detto “dai Ale che finché c’è gente come te, gentile, cara, accondiscendente e che non se la prende, un po’ di speranza forse ve ne è!”.
Se per caso vi ho deluso, sappiate che in quelle circostanze in cui è venuta meno la credenza che “io” ero un punto di pace per l’umana specie, ho scontato la colpa non solo con una scottante auto delusione ma anche con altri 15 giorni di digiuno assoluto.
Quindi si…condivido che sono tempi duri anche e soprattutto per noi, aspiranti santarelli, che ogni tre quattro ci ritroviamo stracciato il contratto a tempo indeterminato di “Santarello professionista”.
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