COME GESTIRE IL “SENSO DI COLPA”’?
Come lasciare andare questo macigno che sovente ci portiamo sulle spalle spesso anche per anni a causa di “nostri errori", "nostre scelte sbagliate", “nostre parole o azioni che hanno causato la sofferenza altrui”?
Eh, come fare?
Se andiamo nell'ormai noto campo del “fare” caro a noi occidentali, abbiamo una vasta gamma di azioni (alcune anche spettacolari) da intraprendere e fra queste vi è la penitenza.
Quindi fare tipo come “er poro” Robert de Niro nei panni di Rodrigo sul film “The mission” che per espiare un omicidio da lui commesso, si trascina con una corda su per ripide salite chili e chili di armature.
Esaltato da questa scena pensai che sarebbe stato per me un ottimo compromesso per quando andavo male a scuola.
Una sana scalata, qui dei monti cimini con qualche peso sulle spalle avrebbe sanato il mio senso di colpa e mi avrebbe addirittura reso fisicamente più forte (ovviamente scherzo..ma non troppo).
Ovviamente mi resi conto che il fare qualcosa per lasciare andare il senso di colpa era come chiedere a Batman di lavorare di giorno… Ma quindi se il “fare” non ci porta da nessuna parte, qual è il suo opposto che possiamo quantomeno provare a sperimentare?
IL NON FAREEE TA TA TAAAAM!
Ecchelo che ritorna (direbbero a Roma..). Ritorna guarda caso a braccetto sempre con lo STARE Oh grandi amiconi questi due (intendo il “non fare” e “lo stare”)
STARE SULLA SENSAZIONE FISICA DEL SENSO DI COLPA!
Come nei fantastiliardi post precedenti che ho scritto sentiamo di avere a che fare con il senso di colpa poiché ne percepiamo la sensazione fisica nel corpo.
E’ la stessa cosa di quando alle 3 di notte sbattiamo il mignolo contro lo spigolo del comodino.
Come facciamo a sapere di aver sbattuto il mignolo? Dalla sensazione fisica che poi si sussegue alle più creative imprecazioni soffocate dalla paura di svegliare l’intero vicinato.
Quindi STARE, e se si ritorna nei pensieri di colpa e affini, con santissima pazienza si ritorna nella sensazione fisica della colpa.
Solo lo stare ci fa uscire da secoli e secoli di condizionamenti e luoghi comuni.
Provare per credere anzi volevo dire ”Praticare per essere felici” e abbiate cura di evitare i comodini di notte..
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