Perché certe volte aspettiamo che l’Amore ci arrivi da fuori?
Lo attendiamo come una persona cara che arriva in stazione e ci sta che tardi ad arrivare o che il treno proveniente da….venga cancellato, specie se la stazione in questione riguarda il fantastico tratto Roma - Orte soggetto spesso a interessanti “variazioni sul tema”.
Con amore non intendo solo le relazioni romantiche ma ogni singolo gesto di amore.
Certe volte lo attendiamo silenziosamente in un malinconico sottofondo coperto dal fare, certe volte questa mancanza di amore la palesiamo nella rabbia, nel pianto, nella gelosia o anche nell’invidia e sovente mentre lo attendiamo non riconosciamo l’amore che ci viene offerto (scusate il gioco di parole).
Spesso siamo proiettati nel futuro mentre manteniamo un occhio (bene che vada) nel passato, un po' ' come i corridori della staffetta che aspettano il testimone dal compagno mentre sono protratti verso il traguardo.
Ma in quella ricerca di amore perdiamo il presente, perdiamo l’ascolto e quindi perdiamo noi stessi e quindi……perdiamo l'Amore cercandolo altrove.
Questa ricerca colma di mancanza porta inevitabilmente sofferenza e quando si manifesta (ovviamente il quotidiano nelle sue infinite sagge manifestazione non tarda a farcela vedere), è fondamentale stare sulla sensazione fisica.
Quell’umile, semplice, ma al tempo stesso immenso gesto di amore verso noi stessi, che è lo STARE con quello che c’è nel corpo, è anche un grande atto di liberazione e di amore verso l’umanità, un'umanità che ora è palesemente scossa dalla mancanza di amore.
Detto ciò, buon inizio di settimana a tutti noi e confido che queste mie parole non siano per chi le legge solo idee ma motivo di pratica personale.
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