Camminare chilometri e chilometri per intere settimane su lastricati formati da pensieri di "te che non vai bene".
Sfido io i più intrepidi fachiri "camminatori fieri" di carboni ardenti.
Cammini ripetendo in te mantra silenziosi che dicono "io non vado bene" e sulla via di questo pellegrinaggio deleterio spesso incontri la conferma esterna di questo mantra.
Spesso magicamente attrai a te persone, relazioni o amicizie che posso confermare il fatto che tu non vada bene o che qualcosa in te non va bene.
Come uscire dal sentiero del non andare bene? Certe volte ne devi avere le palle piene (passatemi il gergo), e una volta fatto il carico può nascere in te la voglia di uscire dal seminato.
Però é un sentiero strano questo e certe volte seppur tu ne abbia bastanza, continui a percorrerlo.
Ne hai le palle piene ma non cambi bivio. Accade (al sottoscritto per esempio) e quando accade é importante camminare consapevolmente nel "non andare bene" e stare con quello che c'é.
Nulla da sanare, nulla da cui uscire o scappare, ma stare qui e ora con quello che c'é.
Il miracolo é qui e ora e qui e ora può accadere che in questo sentiero, per certi versi oscuro e tortuoso, tu porti la luce della tua consapevolezza e di conseguenza una tua più profonda umana compassione nel mondo, verso gli altri, verso te stesso e verso te stessa.
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