Quante volte il “mio diventa un caso particolare?” Quante volte la problematica che ho mi porta nel povero o nella povera me?
Mi ricorda molto il racconto di quel saggio Indiano, Krishnamurti, che mentre passeggiava lungo il mare vide una pozzanghera e disse “vedi spesso noi pur essendo il mare diventiamo quella pozzanghera”.
Accade ovviamente anche a me di trincerarmi in una pozzanghera quando le cose non vanno benissimo ma direi certe volte anche quando vanno bene.
Faccio della mia situazione appunto “la mia” situazione, il che non esclude che in quel preciso istante vi sia una situazione da risolvere o che si è effettivamente in un periodo comunemente chiamato “di merda”, ma il punto è sempre quella cazzo di doppia freccia che ci affliggiamo, quel carico da novanta che sovente poniamo sulla problematica o situazione (chiamiamola così che é meglio) esistente.
Quante volte quando ad una persona cara gli dici “sai ho avuto questo o quest’altro” e anche lei ti risponde “sai anche io ci sono passata o passato” dentro qualcosa fisicamente si allenta.
Credo che qualcosa si allenti perché arriva la spersonalizzazione della problematica e spesso come molte volte dico alle care persone che mi chiedono un consiglio “siamo tutti sulla stessa barca in un mare fatto di noi".
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