Tra le varie esche che questa mente sempre attiva propone, una che sovente rilancia poiché ha una percentuale di successo molto elevata, é quella della mancanza.
“L’abbocco all’esca della mancanza” almeno nel mio caso, é dietro l’angolo e spesso questo senso di mancanza è acuito dal confronto con gli altri. Le emozioni che nascono da questa “pesca sportiva”, sono spesso rabbia, senso di colpa, tristezza, e dulcis in fundo...paura.
Quanto fare per coprire questo “vuoto”, o per non sentire la sensazione nel corpo che la mancanza genera.
Spesso ho visto come delegavo (ehm mi succede anche ora) alla mia idea di incapacità, la sensazione fisica della mancanza.
Pensieri su pensieri contro me stesso per non sentire quello che invece nel corpo si muoveva, poiché nel corpo ovviamente qualcosa si sente, qualcosa riverbera..(povero corpo).
Spesso ho scritto post che trattavano il senso di mancanza, e mi ritrovo a scriverne uno anche ora, forse perché appunto la mente egoica è un pescatore incallito che non va in pensione o addirittura proprio perché é in pensione che va a pesca..
Ehm vabbè, morale della favola (se favola si può definire e se vi è una morale), piccola o grande che sia la mancanza riverbera nel corpo, ed è sempre buona cosa iniziare dalle piccole cose, come per esempio la sensazione fisica che può nascere dal fatto che l’auto del vicino è sempre più bella della tua (o anche più verde…)
Felice giornata Ale
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