Ho visto gli eventi della vita spostarmi dal centro, dall’essere presente e vigile.
Ho sperperato tanti “Uffa”. Mi chiedevo se la mia presenza fosse diminuita o intaccata dopo questo pot pourri di accadimenti.
Quindi tra una febbrone che mi ha incollato al letto e tra un amico che il giorno dopo la febbre ti chiama perché ha bucato e gli serve una mano, e fra tante piccole cose burocratiche da sistemare (vedesi una bella bolletta del gas schizzata alle stelle), mi chiedevo “e la presenza”?
Seduto cinque minuti sul divano fermo ad ascoltare il suono della pioggia ho sentito salire su la risposta, e la risposta era che la Presenza c’è sempre stata e tutt’ora c’era pura e intatta.
Ho compreso che si, nella vita ci sta il correre a destra e a sinistra, lo sbarellare al letto dalla febbre e le imprecazioni corali per certi cavolo di imprevisti..
Avevo anche la credenza che se uno era presente e vigile, tutto scivolasse liscio come l’olio e che non ci fossero intoppi, bella stronzata questa.
Vaglielo a raccontare a certi Maestri che nonostante la loro santità ne hanno passate di cotte e di crude…
Detto ciò oggi è un altro giorno per praticare l’essere presenti anzi più che praticare direi ricordarsi di tornare alla presenza.
In verità la porta di casa è sempre aperta solo che certe volte vi è l'abitudine di rientrare tardi la sera.
[I disegni nella foto sono i miei :)]
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