Quante cose attraversano il nostro “spazio interiore”? In concomitanza con gli eventi esterni della vita quotidiana, direi un buon numero...un pò come l'attraversamento di un gregge.
Passano aspettative confermate, aspettative deluse, entusiasmi, speranze, ansie con paure, felicità, malinconie, tristezza, stanchezza, forza, sicurezza, dubbi etc etc…
Le cose belle di questa piccola check list (ho visto umanamente in me), vorrebbero essere trattenute, come quando con dei tuoi cari amici che vogliono rincasare avvii opere di convincimento per farli rimanere a cena da te per poi andare a fare serata.
Poi però le serate finiscono e si ritorna a casa sempre con se stessi e spesso se ci si ascolta alcune volte nel profondo, al finire di una “cosa bella” che vorrebbe essere appunto mantenuta, si può affacciare la seconda check list, quella che la mia mente nominerebbe “Le cose meno belle”.
La seconda check list appare spesso al finire della check list che chiamerei “Delle cose belle” o quando addirittura quest’ultima check list non si presenta.
Cosa fare in questo caso? Cosa fare quando arriva e si mantiene la check list delle “Cose meno belle”?
Vi consiglio un’atavica pratica che ho imparato in un monastero fra le pendici dell’Himalaya dopo mesi di digiuno assoluto..(ovviamente scherzo), e si chiama: “NON FARE MA STARE”.
Stare nel corpo sulle sensazioni fisiche .
Semplice?
No certe volte non è semplice stare, seppur questa pratica é la pura essenza della semplicità, ma compassionevolmente sono svariate generazioni che l’umana stirpe viene portata via dal vento delle emozioni che la cara mente egoica propone.
..Ma attenzione anche qui non vi è un giusto o sbagliato, non vi è nulla di errato nell'esser portati via dalle emozioni e come sempre questo é un invito a esplorarsi senza la deleteria parvenza del risultato da ottenere.
Detto ciò, come sempre auguro a tutti noi un buon venerdì di accoglienza di tutte le cose belle e meno belle che appaiono nello spazio interiore e tanta tanta buona Vita.
-Ale
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