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Immagine del redattoreAlessandro Achilli

Chissà per quale misterioso movimento cosmico, a 30 anni decisi di provare la meditazione.

Chissà per quale misterioso movimento cosmico, a 30 anni decisi di provare la meditazione.

Forse perché ero in cassa integrazione e la playstation non riusciva a colmare tutte le mie profonde domande sul senso della vita che inspiegabilmente da un momento all’altro vennero su come la schiuma della birra.

Forse perché ormai il tempo delle discoteche volgeva al termine (almeno per me) e si affacciava un limbo misterioso che passava dal metter su famiglia, all’intraprendere una carriera da Rocker, al diventare una persona adulta con la testa sulle ginocchia ehm sulle spalle (pardon).

Insomma a trent’anni mi scappò il coniglio dal cilindro e mi interessai alla meditazione. E’ come se fra due scelte A e B io avessi scelto “Omega”.

Più avanti sulla scia dell’inspiegabile scelta spirituale, cercai logicamente di quantificare quanto guadagnava un “Meditatore Professionista” e che contratti lo stato proponeva a questo tipo di particolari figure professionali.

Ovviamente l’indagine non forniva dati rassicuranti. Non apparivano nella lista “contratti a tempo indeterminato da Meditatore” e le aziende non ricercavano figure meditative che facessero al caso loro.

Ma non sapevo neanche come abbinare la meditazione al fatto che suonassi Rock and Roll. Era come abbinare degli interessanti calzoni in bermuda con un frac.

Eppure in questo calderone di esperienze certe volte apparentemente disconnesse, irrazionali e senza senso qualche cosa di buono, unico e interessante é uscito fuori.

…E adesso è tempo per me di ritornare in discoteca (scherzo ma non troppo..)

Buona giornata -Ale



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